Normativa di riferimento per l’utilizzo del metal detector in Italia

Prima ancora di utilizzare o addirittura acquistare un cercametalli, è bene che ogni cercatore conosca la normativa di riferimento per l’utilizzo del metal detector in Italia.

Ammesso che nel Paese la vendita e l’utilizzo di questo strumento sono considerati del tutto legali, va però precisato che esistono alcuni limiti legati soprattutto alla zona in cui praticare questa attività di ricerca.

In particolare, la legislazione italiana pone due diversi tipi di vincoli per il territorio:

  • vincoli paesaggistici, riferiti per lo più a riserve naturali e parchi regionali o nazionali. Si tratta di aree in cui è proibita qualunque attività di scavo, al fine di evitare di deturpare la bellezza naturalistica del luogo o rovinare la flora del sottobosco. Prima di cominciare la ricerca, vi conviene allora conoscere quali sono le aree tutelate del vostro territorio, richiedendo il Piano Paesaggistico Territoriale della vostra Provincia o Regione
  • vincoli archeologici, riferiti invece a quelle zone storico-archeologiche in cui è del tutto proibito praticare il metal detecting. La normativa italiana sancisce che chiunque venga trovato a praticare un’attività di ricerca in queste aree, anche se non ha trovato nessun reperto od oggetto antico, è comunque accusabile di reato. Viceversa, nelle aree non tutelate da vincoli si commette reato solo nel caso in cui vengano ritrovati oggetti antichi più di 50 anni. Nel caso di ritrovamento di reperti tanto antichi, il cercatore è tenuto a consegnarli al più vicino ufficio della Soprintendenza entro e non oltre 24 ore di tempo. Nel caso di ritrovamento fortuito, è probabile che il ricercatore sia ricompensato con una somma di denaro.

Un discorso a parte va fatto per quel che riguarda la ricerca in spiaggia, consentita fino a circa 6 metri di distanza dalla battigia, tenendo conto che l’area è considerata comunque proprietà dello Stato Italiano.

Ancora diversa è la situazione nel caso in cui voleste effettuare la ricerca nell’area di uno stabilimento, che in caso dovrebbe accordarvi il permesso di poter sondare il territorio.

Tenete in considerazione che, una volta conclusa la stagione balneare, potrebbe esserci più possibilità di scandagliare le aree gestite dagli stabilimenti nel corso dell’estate.

Normativa per l’utilizzo del metal detector: cosa fare con gli oggetti trovati

Una volta identificato il territorio dove poter effettuare una ricerca con il proprio metal detector, rimane soltanto una domanda da farsi: cosa fare con gli oggetti ritrovati?

Dovete considerare che, anche in caso di materiali non storici o archeologici, dovrete comunque consegnare i vostri ritrovamenti alle Autorità competenti attive nella zona.

Questo obbligo viene rigorosamente sancito dagli articoli 927, 928, 929, 930, 931 e 932 del Codice Civile. Nel caso in cui ritroviate un oggetto di valore, dovrete pertanto rivolgervi alle Forze dell’Ordine, che verbalizzeranno il vostro ritrovamento: se non si avranno notizie del proprietario entro un anno, diventerete automaticamente proprietari dell’oggetto; in caso contrario, potrete aver diritto ad un premio (in denaro o meno).

Cosa fare invece se si trova un ordigno bellico?

Anzitutto mettersi in condizioni di sicurezza e poi avvertire immediatamente le Forze dell’Ordine (Polizia, Carabinieri e/o Vigili del Fuoco), che si occuperanno di recarsi sul posto per procedere allo smantellamento sicuro dell’oggetto.

Per i reperti archeologici la legge italiana è invece piuttosto rigida.

Qualunque oggetto più antico di 50 anni deve essere portato e denunciato all’ufficio della Soprintendenza entro un giorno dalla sua scoperta, con la possibilità di ricevere un premio in denaro per il ritrovamento.

Lo stesso vale per le monete ritrovate su di un territorio, che devono essere denunciare alle Autorità competenti in virtù del fatto che potrebbero avere una rilevanza importante per la storia della zona in cui avete operato la vostra ricerca.

Viceversa il possesso di monete antiche, non ritrovate, non deve essere obbligatoriamente denunciato.

Il Codice di Boston

Al di là di regole legali imposte dallo Stato Italiano, esistono tutta una serie di norme etiche e morali che ogni buon cercatore dovrebbe rispettare.

Tutte queste norme sono state raccolte nel cosiddetto Codice di Boston, ufficialmente accettato e riconosciuto dal Comitato Mondiale per il Metal Detecting.

Queste sono alcune delle regole più importanti a cui prestare attenzione durante una qualunque attività di ricerca:

  • non entrare in un terreno privato, a meno che non si sia ricevuto un permesso dal suo proprietario
  • è importante rispettare la campagna, per cui fate attenzione a non fare buche o scavi laddove vi siano colture o raccolti in corso
  • ogni volta che effettuate uno scavo o una buca per la vostra ricerca, ricordatevi sempre di chiuderla
  • tutti gli oggetti metallici ritrovati nel corso della vostra attività non devono essere lasciati sul terreno. Prendeteli e buttateli nella spazzatura, così da tenere la zona il più pulita possibile.

Si tratta in realtà di piccoli accorgimenti che, se seguiti insieme alle regole legali, faranno di voi dei veri e propri cercatori professionisti!

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